I cinquant’anni della Citroën SM
Citroën SM

C'era chi la voleva, c'è chi la vuole e c'è persino chi la vorrebbe in futuro: parliamo di una berlina iconica degli anni settanta, anzi proprio del 1970 giusto giusto per festeggiare il suo cinquantesimo compleanno: la Citroën SM. In Italia subito ribattezzata Citroën Maserati scaldò immediatamente tutta una serie di appassionati del marchio francese ma anche gli appassionati di belle auto in generale. Pensate, ad esempio, che l'asso del calcio olandese Johan Cruijff ne volle una per sé mettendola nel contratto che siglò per passare dall'Ajax al Barcellona...

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Citroën SM in una pubblicità dell'epoca - 1970

Era da poco che l'azienda francese aveva, udite udite per chi non lo sapesse, acquisito il marchio Maserati e, nell'atto di progettare una vettura di livello superiore si rivolse proprio alla casa modenese per chiedere se avesse in progetto un motore adeguato.
La risposta, piccata, dei dirigenti di Maserati fu che il motore c'era già ed era disponibile: il nuovo V8 quattro litri che sarebbe stato fantastico su un'auto che doveva far appassionare anche chi, dovendo pensare a un'ammiraglia, non avrebbe rivolto all'istante i suoi pensieri verso un marchio che, al di là della mitica DS, non brillava certo per sportività o lusso.

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Forse per il momento storicoil V8 sembrò eccessivo e si scelse di utilizzare una versione V6 da duemilasettecento centimetri cubi: erano gli anni dell'austerity, della carenza di petrolio e dei suoi derivati primari, quindi il consumo elevato era stigmatizzato da un po' tutte le case, soprattutto italiane e francesi; i tedeschi, anch'essi non certo immuni al problema godevano tuttavia già allora di un tenore di vita più alto che permetteva loro di acquistare vetture di ogni cilindrata, anche oltre i nostri due litri, limite fiscale imposto dal governo italiano per decenni.
Il mercato tedesco offriva infatti quelle che sarebbero state le prime concorrenti della SM: parliamo di Mercedes, BMW e, perché no, anche Porsche.

La linea della SM (sigla che significava Sport Maserati), una grossa coupé, era affusolata e ricordava le linee tradizionali della DS portandone avanti lo sviluppo stilistico al passo con i nuovi tempi. Uscì dalla matita di un designer italiano, Flaminio Bertoni, ma fu il centro stile del marchio a finire l'opera poiché Bertoni si ammalò, non riuscendo a concludere il progetto.

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La SM era e voleva fortemente esserlo molto innovativa dal punto tecnologico. Fu la prima vettura a incorporare un sistema idraulico simile a quella che in futuro sarebbe divenuto l'idroguida, un sistema di servo-sterzo raffinato e preciso, che manteneva sotto controllo i 170 cavalli di potenza del motore che andavano a finire a terra solo attraverso le ruote anteriori: quasi una follia per l'epoca. I fari,  tre per ogni lato del frontale aveva la caratteristica di "seguire" lo sterzo e illuminare con più precisamente la strada che si stava percorrendo. Gli interni erano opulenti con poltrone comodissime, grazie anche alle sospensioni idroprneumatiche che rendevano i viaggi un vero piacere, e il guidatore aveva davanti a sé una versione rivista della strumentazione che caratterizzava le sportive Maserati.

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Le prestazioni erano interessantissime: 220 kmh di velocità massima, un sogno per l'epoca per una vettura francese; una prestazione che rimase ineguagliata per un'auto a trazione anteriore fino al debutto di un'altra vecchia conoscenza la Lancia Thema 8.32, detta Thema Ferrari proprio perché montava un otto cilindri da 3,2 litri di origine ferrarista.

La Citroën SM non ebbe il successo che forse si meritava (così come la Thema Ferrari d'altro canto) a causa appunto dell'austerity, della concorrenza tedesca e del suo prezzo. Si tentò di rilanciarla con un nuovo motore tre litri e, addirittura con una versione cabriolet ma senza fortuna. Arrivò il giorno in cui Peugeot acquistò il marchio per fondare PSA e tra i primi provvedimenti presi dalla nuova proprietà ci fu quello di cancellare la produzione della SM. Il prezzo non giustificava la sua presenza sul mercato anche perché troppo vicino a quello delle ammiraglie tedesche che godevano di grande rispetto da parte del mercato del lusso.

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Citroën SM cabriolet - 1973

Con poco meno di 13 milia esemplari finiva la storia di questa auto che, comunque, ha fatto impazzire e sognare un'intera generazione, finendo nei garage di stelle del cinema, magnati industriali e sportivi di chiara fama.
Oggi c'è chi sogna una rinascita della SM e, in rete, si sono viste numerose (e altrettanto fantasiose) ipotesi per un modello futuro che probabilmente non vedranno mai la luce del sole.

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