Dopo una brevissima apparizione abbiamo dovuto aspettare ancora un po' prima che la nuova "esperienza semovente" di Bugatti facesse la sua vera apparizione. Il nome Chiron (pronuncia francese sciron ma per molti anglofoni è ancora cairon) arriva dalla mitologia greca dove impersonava un centauro vecchio e saggio che fu, si narra, addirittura un maestro del pelide Achille. Interessante la ricerca da parte di Bugatti ma quello che più stupisce è stata la capacità immediata di far scomparire all'istante l'altro fenomeno di casa, la Veyron, forse la prima vera hypercar della storia.
Infatti la Chiron è non solo estrema e più potente della sorella maggiore ma sembra uscita da un concetto di auto decisamente più avanti nel tempo. Saranno le linee più filanti, sottolineate dai gruppi ottici anteriori e posteriori, le grandi C che caratterizzano le fiancate dell'auto nascondendo le poderose prese d'aria oppure l'aspetto più largo e basso ma la Chiron ha sorpreso tutti e ci ha ammaliati da subito.

 

È ovvio che i 1500 cavalli e i 420 kmh di velocità massima (autolimitata) hanno il loro fascino ma passano in secondo piano quando senti parlare gli ingegneri del desiderio di dare a quest'auto (si può ancora chiamarla così?) un piacere di guida migliore rispetto alla Veyron: per fare un esempio veloce (è il caso di dirlo) la trazione integrale è stata modificata per offrire una sensibilità diversa a chi guida, così da dare la sensazione di essere su una potente trazione posteriore che, però, è in grado di perdonare tutto in pochi millesimi di secondo, e spostare fino a un terzo della coppia totale (quasi 1600 Nm!) sull'assale anteriore. Per tenere fresco il motore e a farlo lavorare in condizioni ottimali ci pensano una decina di radiatori capaci di divorare qualcosa come sessantamila litri d'aria al minuto...

Solo 500 esemplari verranno costruiti e i primi 200 (già venduti) saranno sulle strade a partire dalla primavera 2017: i 2,4 milioni di Euro necessari per l'acquisto rappresentano solo il punto di partenza poiché la Chiron è "altamente personalizzabile" come amano dire in Bugatti, al punto che l'acquirente medio ne spende circa altri 300 mila per farsela costruire su misura.

Qualche altro numero. Il motore è sempre il "solito" 16 cilindri con 4 turbo che però, adesso, lavorano in modo diverso, a due stadi così da non rischiare nessun buco di erogazione nemmeno ai bassi regimi, diciamo fino a circa 3500 giri. La carrozzeria è più lunga e più alta di 8 centimetri rispetto alla Veyron e di 4 più larga: il passo si è allungato ma solo di un millimetro. Sì avete letto bene. Il peso totale è di soli 1995 chili.
L'alettone posteriore, molto più bello e integrato rispetto alla sorella più vecchia, oltre alla funzione aerodinamica e stabilizzante si trasforma anche in un potente freno quando si viaggia oltre i 180 kmh.

I cerchi da 20 pollici anteriori e 21 posteriori fanno da casa agli enormi dischi dei freni in materiale carboceramico gestiti da pinze, rispettivamente, a otto e a sei pistoncini.

Il marchio Bugatti è in argento puro e smalto, così per dare un ulteriore tocco di classe, qualora ce ne fosse bisogno.