Era il 1936 quando Jean Bugatti, figlio di Ettore, presentò al mondo la sua nuova vettura destinata a diventare leggenda, la Type 57 SC Atlantic, un'auto che per quei tempi fece saltare sulla sedia tutti i progettisti e gli appassionati di automobili, per le sue prestazioni, per il grado di finitura e per le sue prestazioni. Bugatti ne produsse solo quattro esemplari, per tre fortunati clienti, tenendo per sé la seconda denominata, proprio perché dipinta di nero, La Voiture Noire. Purtroppo, a causa dell'avvento della Seconda Guerra Mondiale e dell'imminente invasione dell'Alsazia da parte delle truppe germaniche, la vettura nera venne mandata in una località così segreta che... è scomparsa, al punto da diventare davvero una leggenda. Quel sogno è rimasto tale per quasi ottant'anni fino al Salone di Ginevra di quest'anno, dove è stata svelata la versione attualizzata di quell'auto, una leggenda diventata realtà. Basata sulla struttura della Chiron è stata concepita e realizzata una vettura quasi impossibile (anche nel prezzo) che ha fatto sfigurare anche le altre hypercar giunte in terra elvetica per far bella mostra, rubando la scena alle altre due vetture portare a Ginevra per i 110 anni della casa francese: la Chiron Sport 110 Ans e la Bugatti Divo (un'altra one-off), due vetturette niente male ma quasi normali di fianco a questa.
Undici milioni di Euro, un'attesa di almeno due anni per averla ma che ha trovato subito il fortunato e paziente acquirente proprio al recente Geneva International Motor Show.
L'Auto Nera vivrà solo nel garage di un uomo fortunato, senza alcuna replica e senza possibilità di essere provata o, anche solo, visionata nei dettagli. Il prezzo è spaventoso ma assolutamente in linea con quello della ormai preziosissima Type 57 SC Atlantic, il cui valore ha ormai raggiunto i 100 milioni di dollari... Anche La Voiture Noire ha una sorta di spina dorsale centrale che percore l'intero corpo vettura (qualcosa di simile lo si trova anche all'interno della Chiron, a ricordare proprio la cifra stilistica della Casa francese, e i sei terminali di scarico che servono a convogliare all'esterno i gas di scarico prodotti dal solito sedici cilindri da otto litri a sette marce, capace di circa 1.500 cavalli trasferiti con tutta sicurezza alla ormai consueta trazione integrale.
L'aerodinamica è tale da permettere all'aria di scorrere attraverso la vettura passando da migliaia di piccole apertura che vanno dalle griglie frontali al cofano anteriore fino al coprimotore e alla grande griglia posteriore sulla quale spicca la scritta Bugatti e una linea continua di led che compongono il gruppo ottico posteriore. È stato studiato e utilizzato un programma particolare per la realizzazione dei cerchi in lega super leggera, il disegno dei quali continua anche sulla spalla, molto bassa, dei quattro pneumatici appositamente studiati per questo modello.
Se la perfezione non esiste, possiamo davvero dire che in questo caso ci si è avvicinati davvero molto.
